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Posts Tagged ‘film’

solo una breve spigolatura dopo un bel po’ di latitanza…

ma chissà se le signore di bari, che, “un po’ per noia, un po’ per gioco”, sembra andassero ad appuntamenti galanti che ora sono finiti nelle pagine dei giornali, hanno mai visto Belle de Jour di Luis Buñuel.

e chissà cosa ne pensano.

o magari pensavano di essere in Ultimo tango a Parigi?

Catherine Deneuve in una scena di Bella di Giorno di Luis Buñuel

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no, niente Lady Gaga. Miss Germanotta si è costruita un’immagine, ma è comunque fatta di carne e ossa.

o forse è meglio dire che gli androidi hanno iniziato a sognare pecore elettriche, o forse siamo molto più prosaici, dimentichiamo Dick e le atmosfere alla Blade Runner e rimaniamo/rimandiamo a un filmetto innocuo di qualche anno fa, S1m0ne, di Andrew Niccol (che si è dimenticato di aver diretto Gattaca) con Al Pacino (soprassiedo su questa interpretazione).

Molto più prosaicamente un famosissimo gruppo pop giapponese (oh, yeah) chiamato AKB48, che già detiene il record Guinness per essere la “più grande del mondo gruppo pop”, ha introdotto i loro 58 membri Eguchi Aimi all’inizio di giugno.

peccato che quella cantante non esista! è stata creata da un computer. un video di Youtube mostra che Eguchi è in realtà un composto di sei membri di altri AKB48.

Dopo l’annuncio, la domanda è uscito dal gruppo consentendo agli utenti di combinare le caratteristiche membri ‘per creare il proprio Eguchi Aimi.

stiamo impazzendo del tutto? forse no, ma certamente per un gruppio scotruito a tavolino nel 2005 da uno scrittore per la televisione con il motto: “gli idoli che puoi incontrare”, è ironico avere un membro che è solo virtuale…

o sono io molto indietro e il futuro arriva dal giappone? mah, io sarei limitata agli amici immaginari che ciascuno di noi ha avuto nella propria infanzia, senza per forza trasformarli in idoli pop!

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oggi cosa propone la fiera?

lascio perdere il miniventaglio di offerte, che comunque trovate sul sito, e vi segnalo un’occasione unica.

Forse l’autore migliore che io abbia letto nell’ultimo anno. considerato fra i più grandi scrittori inglesi… peccato che scriva libri per ragazzi, dicono alcuni. ma

ma io sono una fervida seguace dei libri per ragazzi. e quelli di David Almond sono, per temi e profondità, spesso più incisivi di moltri altri libri, per aldulti e di letteratura “seria” (nota a margine: ma siamo poi sicuri che la letteratura per ragazzi non sia seria?). è stto insignito anche dell’Andersen Award

Almond presenta il suo ultimo libro. La storia di Mina. Mina è un personaggio che conoscevo già e il suo diario mi ha permesso di scoprire le meraviglie di quella ragazzina. quanto sono Mina, o quanto lo sono stata? la fantasia, gli animali, la scrittura… perché non ho inventato anch’io le ATTIVITA’ STRAORDINARIE che mi sono piaciute così tanto? o, se le ho inventate anch’io,  magari sotto un altro nome, dove le ho abbandonate?

certo non ho la presunzione di dire che erò così originale, così profonda, così curiosa e così capace di appropiarsi, a modo suo, delle cose. di rendere il mondo magico.

ma la cosa più bella di almond è che tutti i bambini, per lui, hanno questa possibilità. leggete La storia di Mina, leggetela.

e se volete una preview, sul sito personale di David Almond è disponibile il pdf in inlgese del primo capitolo Moonlight, Wonder, Flies & Nonsense. e devo dire che il carattere scelto dall’editore inglese è delizioso, sembra proprio il diario scritto da una bimba in stampatello. invece Salani ha optato per il suo carattere standard e, nel confronto, l’edizione italiana perde in qualità e freschezza. ma è comunque stupendo.

e se, arrivati all’ultima parola del libro, siete curiosi di sapere come va avanti, andate a prendere SKELLIG:

Lo trovai nel garage un sabato pomeriggio […]. Era disteso al buio dietro le casse, nella polvere e nella sporcizia. Era come se fosse lì da sempre. Era lurido, pallido e secco e credevo che fosse morto. Mi sbagliavo di grosso.

chi è o cosa è Skellig? perché è nascosto nel garage della casa in cui Michael e i suoi genitori si sono appena trasferiti. e oi c’è la bambina appena nata, la sua sorellina, che ha problemi, altri problemi con la scuola e i compagni e la piccola vicina… si chiama Mina…

Skellig è il libro più famoso di David Almond, ne è stato tratto anche un film con Tim Roth. è una storia toccante e magica. non fatevi spaventare da questa parola. come ci insegna Mina, la magia è in tutto.

ultimo libro di Almond finora tradotto in italiano  è Argilla. racconto inquietante e affascinante su bene e male, religione e scelta. mentre lo leggevo mi stupivo di come una storia per ragazzi, o etichettata come tale, riuscisse a dire così tanto sulla morale, sulla fede, sul peccato e sull’ineguatezza, sulla diversità e su come questa possa essere diversamente orientata a seconda dell’uso che noi ne facciamo.

E vedo l’uomo muoversi. Le membra si contraggono, la testa si volta e guarda Stephen Rose negli occhi.

inquietante, Argilla  (Clay è il titolo inglese) con i suoi rimando al Golem e il suo racconto che echeggia dei toni dell’Isola del tesoro per come il narratore si pone nei nostri confronti. e, come in quel meravigoso romanzo di Stevenson, l’aspetto più inquietante è quello che il male, oltre a somigliarci e a non apparirci tale da subito, a blandirci e sedurci, il male alla fine riesce a sfuggire. e si aggira ancora intorno a noi.

noto che ho scritto un papiro, ma quest’autore ne vale la pena, e ho solo toccato la punta dell’iceberg. correte a leggere i suoi libri, come ha fatto il buon nick hornby. correte e correte. e sperate che ne arrivino altri

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ieri mattina mia madre ha avuto un lapsus illuminante.

forse la ragione erano le 6:40 della mattina, (altro che le “due e un quarto che ora bestiale” della cara Molly), ma anziché dire “ti apro Mozilla” ha detto “apro Godzilla

 

nella mia mente ottenebrata dal sonno ho visto il lucertolone che distrugge Tokyo. e da lì i miei cortocircuiti mentali hanno iniziato a galoppare:

C’era una volta Godzilla.

Era il tempo in cui le angosce collettive si esprimevano in metafore. negli stati uniti il pericolo comunista era un’invasione degli ultracorpi. baccelli che rendono l’essere umano un guscio vuoto ed eliminano la persona. Altro che bozzolo confortevole!

La stessa america in cui una nuova caccia alle streghe è assimilata a quella vecchia in un crogiuolo in cui si mescolano rancori e pregiudizi.

era il tempo in cui un lucertolone colpito da radiazioni sorgeva dal mare e distruggeva una Tokyo di cartone. ancora e ancora. come un giorno una cosa talmente effimera come un lampo di luce ha piegato un’intera nazione, costringendo un dio a scendere dal suo trono di crisantemo. e questa è stata solo la più piccola delle conseguenze di quel gesto.

siamo ancora capaci di metafore? non lo so. ma stasera ho la certezza di cosa voglio vedere. Strangelove

ho deragliato troppo? forse. ma é questo il bello del blog.

 

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